Critiche che Ispirano: Un Viaggio tra Opinioni e Feedback

ICAC – International Confederation of Art Critics

Francesca Trusso è un’artista di eccezionale caratura che giustappone eloquentemente concetto, filosofia e pensiero con esecuzione e abilità di altissimo livello.

Le origini creative di Trusso affondano le radici nella passione per l’arte e la bellezza che l’ha portata a sperimentare ed esprimersi come artista autodidatta che successivamente ha sviluppato e affinato le sue capacità tecniche presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Il percorso artistico di Trusso si è snodato attraverso strade di output creativi che dimostrano la versatilità dei suoi sforzi visionari con una vasta gamma di influenze. È evidente, da un esame più attento dei suoi dipinti, che l’affinità dell’artista con il mezzo è più primordiale che pratica. Il collegamento e il ponte tra la mente dell’artista e la tela è permesso e possibile solo grazie al suo dono innato di tradurre i suoi pensieri in opere d’arte di suprema eleganza.

Le influenze della storia dell’arte che hanno contribuito al lavoro di Trusso riflettono la sua saggezza, consapevolezza e abilità tecnica. Ci sono parallelismi con il Surrealismo, il Rinascimento e il Barocco in alcuni aspetti delle creazioni espressive di Trusso, ma c’è sempre un immenso rispetto e la libertà di espandere, interpretare e concepire nuove idee.
Influenze tempestive di Dalí, letteralmente e metaforicamente, segnano l’ultima linea di lavoro di Trusso.

La natura morta reimmaginata all’interno della trasparenza cristallina della clessidra, con riflessi di luce morbidi ma sorprendenti in contrasto con la natura illimitata del subconscio, esplora le dimensioni all’interno dei regni dei luoghi sconosciuti e misteriosi dove il tempo è incomprensibile attraverso immagini e simbolismi che sono davvero stimolanti. La profondità concettuale combinata con una pennellata senza pari dimostra in modo tangibile il talento dell’artista. La luce è il marcatore naturale di Trusso che impiega sapientemente riflessi e rifrazioni per esaltare le composizioni accattivanti che stupiscono nel loro realismo raffigurando forme e sostanze che attraversano il tempo, con colori vivaci che esprimono la succulenza del soggetto. Il dettaglio e il significato del collo delle clessidre rappresentate è magistrale e intensamente coinvolgente, ma solo un dettaglio della perfezione complessiva che è in grado di catturare.

L’abile disposizione cromatica di Trusso che raffigura la transizione e la rappresentazione degli stati fisici, dal solido al liquido o entrambi, attraversando le conseguenze del tempo, è visivamente stimolante ed è impostata su una scala inconsciamente logica ma fisicamente impossibile. Suscitando significative distinzioni temporali, mettendo in discussione le definizioni e offrendo una contemplazione palpabile in relazione alla natura della materia fisica, l’artista ricorda eloquentemente allo spettatore nozioni preconcette che fanno istintivamente appello alla nostra saggezza primordiale. Trusso trasmette e solidifica la verità universale che la realtà, sia soggettiva che oggettiva, è esistenzialmente più grande della somma delle sue parti.

L’uso drammatico dei frutti della terra, straordinariamente perfezionati nell’olio, allude anche a racconti di tradizioni e a un patrimonio mitopoietico che si confronta con le radici concettuali condivise delle tradizioni greche, romane e cristiane che hanno un peso significativo nel nostro subconscio. Il suo impiego di tali tropi con precisione ed eloquenza mozzafiato è, di per sé, un esame di eccellenza per lo spettatore.

Francesca Trusso è un’artista straordinaria con un repertorio che trasmette in modo sorprendente le sue capacità attraverso l’esecuzione sublime di un’eccitazione stratificata sia percettivamente che concettualmente. Con chiarezza nelle sue composizioni e molta credibilità agli stili che invoca, Trusso irradia la profondità del suo mondo subconscio attraverso accattivanti narrazioni iperreali in cui gli occhi, la mente e il cuore possono divertirsi.

Timothy Warrington
International Confederation of Art Critics
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Cosa Dicono

ELEGANZA E GRAZIA DI UN SIGNIFICANTE CHE OCCULTA IL SIGNIFICATO PER NON PERDERE LA SUA FASCINAZIONE

“Le opere di Francesca Trusso, con il loro Iperrealismo Paradossale, per essere adeguatamente rappresentate necessiterebbero dell’uso di una potente e significativa ekphrasis. Per pervenirne a una migliore comprensione, e sopperire pertanto almeno in parte anche alla difficoltà espositiva, conviene orientare la mente su ciò che evocano piuttosto che su quanto concretamente presentano.
In tale contesto artistico, il reale e il paradossale non appaiono necessariamente antitetici. L’autrice, mentre rappresenta chiaramente la realtà concreta con una precisione iperrealista, la colloca elegantemente allo stesso tempo in contesti surreali e ricchi di potenziali letture simboliche. Il suo approccio permette di coniugare termini generalmente antitetici come concretezza e surrealismo, e così il reale e il paradossale possono coesistere e trovare una loro armonia.
L’osservatore con mente aperta, tramite una immaginazione attiva, può sperimentare infinite possibilità di suscitare dentro di sé una narrazione nella quale si realizzi una conciliazione degli opposti, una cosiddetta Coincidentia Oppositorum.
Entrando nel particolare, per alcuni, un dipinto come il “QDT-GUACAMOLE potrebbe per esempio rappresentare non solo la clessidra e l’avocado ma, a un differente livello di lettura, anche quel processo di trasformazione che simboleggia il fluire del tempo e la caducità della vita? ma anche ben altro, e ben altro ancora? come, sempre per esempio, il Dualismo Spaziale delle arcaiche forme curve della Clessidra, unitamente alla sua millenaria funzione di scandire ogni attimo del Tempo, potrebbero evocare sia le Immagini delle Antiche Ere che le nuove forme delle Geometrie dell’ultima fisica inerenti la Dualità e la Curvatura dello Spazio-Tempo? Le suggestioni di tale Dualismo ci potrebbero portare lontano e in molte diverse direzioni. Sarebbero questi solamente dei Sogni, delle Immagini Oniriche ovvero delle Metafore ricche di significato? Evocazioni dell’Intuizione, o Fantasie senza senso?”

Ettore Benedetti

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